lunedì 18 marzo 2019

IL SACRO MATRIMONIO TRA VENERE E LILITH NELL'EQUINOZIO DI PRIMAVERA 2019 - NESSUNO PUO' RIMANERE ESCLUSO





Il 20 marzo 2019 alle ore 22,58 italiane il Sole arriva a 00° Ariete congiungendosi con Chirone nel riattivare il Fuoco Interiore e dare vita ad una modalità più intensa di vivere la Vita.
Contemporaneamente, nel Segno dell'Aquario, territorio connesso con l'Elemento Aria, con il senso di libertà, di anti-conformismo e di espansione dei limiti verso orizzonti lontani, Venere (22°) si sta avvicinando a Lilith (25°) - la congiunzione al grado ci sarà venerdì 22 marzo. 
Nel momento in cui riceviamo lo stimolo a sentirci vivi, Venere, pianeta connesso con il piacere (in Aquario è il piacere di essere liberi e senza vincoli) si sta avvicinando all'ombra del Femminile, Lilith, di cui Venere stessa è rappresentante.
Lilith è la donna che ha dovuto combattere per la propria libertà e l'ha conquistata ad un prezzo altissimo, destinata a rimanere dimenticata, reietta e senza amore, nel freddo di una solitudine che ha seccato l'anima.
Anche Venere non è priva di sofferenza, poiché a sua volta ha visto la propria femminilità tradita dalla durezza della vita, il suo bisogno d'amore l'ha soggiogata e costretta a mettersi in balia di umani che hanno usato la sua ingenuità manipolandola in base ai propri fini. Si è svenduta pur di sentirsi amata, o per illudersi di ricevere amore.
Venere e Lilith sono sempre state rivali, come Eva e Lilith, come tante donne vinte dalla necessità di riempire i vuoti, di trovare un senso di pienezza impossibile da riprodurre in questa dimensione. Il naturale Vuoto del ventre femminile necessita di tanto tempo per essere accettato. Le donne tendono ad inseguire chimere pur di saziare la fame di unità, mettendosi anche in guerra le une contro le altre. 
Il cammino di Venere verso Lilith in questo Equinozio è la parte "brava bambina" che va a recuperare quella "cattiva e sgradevole", la rivale che ci ha fatto ingelosire. Entrambi i loro cuori sono feriti ed esposti. La guerra reciproca non appaga più. C'è bisogno di altro, c'è bisogno di unità. C'è bisogno di abbraccio e di inclusione. Nella separazione la Vita non è più possibile. 
Lilith e Venere sono come Lilith ed Eva. La prima moglie di Adamo, Lilith, si è auto-esiliata dal Paradiso Terrestre per non soggiacere alle richieste dell'uomo e del loro creatore. Lilith è stata fatta uguale ad Adamo, con la stessa materia con cui Adamo è composto, allo stesso tempo; Eva nasce come sostituta di un primo prototipo "difettoso", viene presa dal corpo di Adamo, per indicare la sudditanza, viene fatta sottomessa, anche se poi spalanca le porte dell'abisso della disubbidienza con un unico singolo atto eretico.
Per questi motivi le due donne sono state ferite e massacrate ed il massacro si è riproposto per millenni a spese delle loro discendenti, tutte noi.
Poiché spesso il massacro accade anche fra donne, possiamo fare pace con la rivale? Sto parlando ovviamente di una posizione interiore, di quella parte sgradevole e stizzosa che non accettiamo di noi, ma che continuiamo a vedere negli altri. Possiamo accettare che sia nostra? Possiamo consapevolmente agire in modo assertivo ed autorevole, senza per questo sentirci in colpa?
Poi possiamo portare questo processo nel mondo esterno, e cercare di fare pace con le rivali, sentendo come la loro ferita sia la nostra. Possiamo prenderci questa sfida?
Per gli uomini, questo aspetto rappresenta un bilancio. La domanda riguarda la paura che le donne fanno agli uomini, per l'aspettativa che ogni uomo vede negli occhi di una donna, per la manipolazione che ogni donna sa esercitare su un uomo, per le sottili maglie che intessono le donne intorno all'uomo facendolo sentire prigioniero suo malgrado. L'uomo brama l'abbraccio ma poi non riesce a stare dentro le mille restrizioni dei bisogni femminili.
Può l'uomo sentirsi in grado di rimanere accanto ad un femminile ferito, senza sentirsi venire meno della propria forza, contenendo quella donna in un forte abbraccio? L'intimità che si viene così a creare accoglierà anche l'uomo, che può dare e prendere, affinché nessuno più si possa sentire perduto e solo. 
Ho collaborato scrivendone la prefazione al libro di Francesca Ollin Vannini e Francesco Akash Ballarini intitolato "Lilith, l'integrazione dell'ombra", un testo direi profetico per i tempi che stiamo vivendo, in quanto ha anticipato il flusso delle energie femminili e maschili che stanno confluendo una verso l'altra. Tempo di unire ciò che fu separato.


Stefania Gyan Salila



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