sabato 1 settembre 2012

LO ZODIACO - parte VI - ACQUARIO PESCI


SEGUE

Secondo Enrico Guidazzi, noto astrologo non più tra noi, i primi 10 segni dello Zodiaco sono quelli che prendono nutrimento dalla Terra e dalla Natura. Gli ultimi 2, ACQUARIO e PESCI, si nutrono rispettivamente di ciò che arriva dalla Galassia e dal Pensiero Divino. Da ora in avanti entriamo in una dimensione universale e altamente spirituale.

L'ACQUARIO rientra nella modalità fissa, trovandosi a metà della stagione invernale ed appartiene ai segni d'Aria poichè è legato agli ideali universali.
Dopo che il Capricorno ha raccolto in sè i frutti dell'introspezione invernale, l'Acquario è pronto ad elargirli all'Umanità, così come accade a Bilancia e Sagittario; ma mentre la Bilancia entra in relazione con l'Umanità in un rapporto io - te, e il Sagittario in un rapporto maestro - discepolo, nel caso dell'Acquario l'Umanità è intesa in quanto tale, in senso lato.
Nutrendosi delle vibrazioni galattiche, all'Acquario non interessa tanto la realtà che lo circonda, quanto una visione ideale della stessa, in cui tutti gli uomini siano fratelli uniti nel benessere generale.
Questo segno è posto sotto il dominio di Urano, la cui scoperta nel XVIII secolo ha coinciso con quella dell'elettricità. Questo pianeta ne detiene la vibrazione e rende il segno estremamente veloce in tutte le sue manifestazioni, illuminato, illuminante e molto intuitivo.
Urano simboleggia l'intuizione, quello stato ideale dell'Uomo in cui, per un attimo, i due emisferi cerebrali lavorano congiuntamente, dando accesso ad una visione altamente consapevole, che altrimenti ci sarebbe preclusa.

Siamo arrivati alla fine del viaggio, alla chiusura di un ciclo.
Ci avviciniamo al segno che racchiude in sè l'Umanità intera, con tutte le sue esperienze di sofferenze e gioia, di contrazione in sè e dilatazione verso l'esterno, esperite nei segni precedenti.
Il segno dei PESCI appartiene ai segni d'Acqua e rappresenta tutta la vasta gamma emotiva umana.
Così come l'acqua non ha forma propria, così questo segno entra in empatia, prende la forma della realtà che lo circonda, captando la sofferenza altrui, perchè ha già vissuto in precedenza tutti gli stadi di consapevolezza umana, prima di approdare a queste sponde.
E' posto sotto il dominio di Nettuno, simbolo del Cristo, colui che si sacrifica per la salvezza altrui, anche fino a dare la propria vita.
La parola sacrificio nell'universo Pesci è estremamente importante, perchè non viene percepita come tale, ma è sentita come una realtà di fatto, una modalità scelta per attraversare l'esistenza.
I Pesci appartengono alla modalità mutevole, chiudendo l'inverno in attesa di un nuovo inizio della vita, del ciclo vitale eterno.
Questo è il punto in cui l'Uroboros, il mitico serpente degli Alchimisti, si mangia la coda, l'eterna fine e l'eterno inizio.

Spero di avervi allietato con questa storia a puntate sugli archetipi astrologici.

A presto,

Stefania Ashtalan

1 commento:

  1. http://www.cavernacosmica.com/storie-celesti-aquarius-il-portatore-dacqua/

    RispondiElimina