Continua la serie di post sui transiti planetari di questa intensa estate 2015, argomento che ho esposto poco prima del Solstizio durante la conferenza tenuta al New Energy Home di Rimini.
L'attenzione rimane focalizzata sul Maestro dell'Anima, Saturno, ed il suo ritorno in Scorpione che coinvolge anche altri due corpi celesti: Giove e Venere, congiunti in questi mesi nel segno del Leone.
Il Leone è un segno di Fuoco, le cui parole chiave sono splendore, formalismo, magnetismo, ruolo sociale. Giove si trova in questo segno per un anno (agosto 2014/agosto 2015) ed enfatizza tutti i suoi valori, in accezione sia positiva che negativa, a seconda di come il Leone è posizionato all'interno della nostra mappa personale.
Lo Scorpione è un segno d'Acqua, collegato all'emotività, e non va d'accordo con l'elemento Fuoco. L'Acqua può spegnere il Fuoco e quindi creare il lamento. Oppure il Fuoco fa evaporare l'Acqua e crea aridità e freddezza. Questo è il panorama interiore che possiamo riscontrare in noi quando c'è uno squilibrio tra Leone e Scorpione a causa di un transito planetario.
Ora, per tutto il mese di luglio 2015 Saturno e Giove formeranno una quadratura (angolo a 90°) tra loro, configurazione che l'essere umano avverte come una crescente tensione interiore rispetto alla sete di libertà e alla voglia di rimuovere gli ostacoli, le sovrastrutture e le menzogne che ci hanno tenuto lontani da ciò che ora spontaneamente sentiamo fiorire dentro di noi.
Tutto questo sentire verrà poi direzionato in maniera particolare verso la relazione sentimentale, perché anche Venere, pianeta del sentimento, si trova in Leone dal 06.06 al 06.09 (salvo una pausa di qualche giorno a fine luglio quando transiterà in Vergine). Questo periodo ci vedrà concentrati a ritrovare un'armonia scomparsa da tempo nella coppia. E ciò che accadrà sarà che o diremo per sempre di sì, oppure sarà un addio definitivo. Non ci sono concesse mezze misure. La strada per la felicità è là davanti a noi, sarà nostra responsabilità trovarcisi sopra. E la responsabilità costa fatica, si sa, ma ripaga mille volte.
Ovviamente tutto questo è finalizzato affinché la nostra coscienza possa serenamente atterrare dentro il corpo, consapevole di tutte le difficoltà che esistono intorno a noi ma con la giusta enfasi nel volerle affrontare. Non sentirsi più in fuga da se stessi è un bel risultato di per sé e ci permette di sentire gratitudine per ogni più piccola cosa che vediamo, anche per ogni singolo respiro che riusciamo a fare. E la gratitudine genera abbondanza.
Grazie alla Vita perché sa essere molto generosa.
Stefania Gyan Salila
PS Domani un altro approfondimento dei transiti estivi
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