mercoledì 13 aprile 2016

TENSIONI FISICHE, PESANTEZZE EMOZIONALI - LUNA IN CANCRO QUADRATA ALLA LUNA NERA IN BILANCIA - LA CHIAMATA AD USCIRE DALLA ZONA COMFORT


Sono giorni pesanti questi di metà/fine aprile. Continuamente sento persone lamentarsi della tensione che sentono addosso, della sonnolenza, della fatica, data soprattutto perché non si riesce più a sopportare ciò che prima era normale routine.
Stiamo diventando sempre più sensibili e trasparenti. Il persistere di due pianeti lenti (Giove e Saturno) in quadratura tra loro creano una tensione interiore rispetto alla missione di vita. Ci chiediamo cosa siamo venuti a fare, ma soprattutto ci chiediamo se in fin dei conti la vita è tutta qui!
Rispetto a questo vi dico di aver ancora un po' di pazienza fino al 9 maggio, poi Giove torna in moto diretto. Esso si scioglie cioè da quel moto retrogrado (all'indietro) che aveva assunto dal 9 gennaio. La funzione è stata di aiutarci a fare ordine, pulizia e purificazione di ogni tipo di eccesso. Vivere serenamente nonostante tutto. Questo è stato il suo motto. Se ancora sentite tensione significa che il corpo sta mimando il voler mantenere sotto controllo ciò che necessita di un calcio per essere spostato altrove, al di fuori dalla vista. Se vi fate questo favore entro il 9 maggio, poi ne avrete da guadagnare!
La mia attenzione però è stata colpita da un aspetto particolare che si verifica in modo preciso tra stanotte 13 e domani 14 aprile ed è la quadratura tra la Luna in Cancro e la Luna Nera in Bilancia.
Dunque, innanzitutto la quadratura è un angolo di 90° che si forma tra due corpi celesti e crea tensione interiore. La Luna forma una tensione con l'ombra di se stessa, perché questo è la Luna Nera. Essa è il punto più lontano dell'orbita lunare rispetto alla Terra. Quindi questo passaggio ci sovraccarica di tensioni muscolari perché ci porta a sentire di non riuscire più a tener sotto controllo la nostra ombra, ciò che non abbiamo voluto vedere di noi, le illusioni dietro cui ci siamo persi, la confusione, il fumo davanti agli occhi. E' stato forse consolatorio perdersi dietro un'ombra, come un voler persistere a tutti i costi dentro la nostra zona comfort. Ma ora il corpo ci sta dicendo; non ce la faccio più. Ci dice: guarda la tua verità, ammetti i tuoi bisogni e le tue debolezze, mostra la ferita, anche se fa male, ma sii vero. 
E questa verità si fa vedere soprattutto nella relazione sentimentale, dove arriva il momento di rendersi conto dei vuoti che essa compensa, così che smettiamo di proiettare sull'altro le nostre soddisfazioni. L'altro non è lì per soddisfare noi o i nostri bisogni. Non è necessariamente nelle braccia di un'altra persona che incontriamo la completezza. Certo, aiuta. Ma il vuoto rimane se non lo colmiamo della volontà di voler vedere di cosa sia pieno. Perché il vuoto non esiste. Dietro di esso ci sono sicuramente emozioni scomode che una volta ci hanno fatto male e che persistiamo, e spesso a ragione, a ignorare. Tuttavia il volerle vedere piano piano, con amore e delicatezza (come scrivo sempre, fino alla noia) è sì un tuffo nell'ignoto, ma è un atto in cui dichiariamo di essere consapevoli che nella vita nessuno ci può garantire nulla. Nessuno può metterci al riparo dalla sofferenza. Per cui è in quel frangente, in quel tuffo verso il Nulla che diventiamo adulti e ci prendiamo la responsabilità di accettare la vita così com'è. Lì inizia la Pace.
Il movimento planetario di queste ore è dunque delicato e vi porta in questi spazi. Abbiate pazienza e se potete piangete, non di tristezza, ma di liberazione. Lasciate che quelle lacrime, uscendo, aprino spazi inesplorati. Da lì sgorgherà l'energia panica, l'energia istintuale, il rosso, e vi porterà intraprendenza e progettualità e soprattutto vi aiuterà a rimanere ancorati al presente e alla bellezza della Vita.
Stefania Gyan Salila

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