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Stanchezza, spossatezza, dolori articolari, senso di inappagamento da una parte.
Dall'altra, scadenze da rispettare, risultati da concretizzare, propositi da manifestare.
Tutto quello a cui abbiamo lavorato nell'ultimo anno si trova ormai a portata di mano. Manca solo il nostro contributo finale. Ma noi siamo stanchi e stiamo rallentando la corsa in modo inesorabile.
ECCO L'EFFETTO PRINCIPALE DELL'ECLISSI DEL 03 NOVEMBRE.
Le aspettative si stanno destrutturando. Non solo: cambia il modo in cui agire. Non più seguendo il filo logico e sequenziale del tempo, ma inserendo in questo panorama ciò che sentiamo meglio per quel momento preciso. Abbiamo bisogno di improvvisare, di uscire fuori dagli schemi precostituiti, innescando così un vortice di pura creatività, il cui metro di misura è pensare ad una situazione e sentire nel cuore che cosa spunta. Se emerge gioia, sarà la cosa giusta da fare in quel momento. Altrimenti la si lascia per sondare dentro di sé cosa ABBIAMO VERAMENTE VOGLIA DI FARE, cosa sogniamo di voler fare in quel momento, dove ci porta il piccolo spazio di libertà che ci concediamo dalla nostra vita così programmata e incastrata e affannata.
Il più grande insegnamento di questa Eclissi è: dove sei finito tu, in mezzo alla tua vita? Sei padrone della tua esistenza, o ti fai guidare ovunque dai condizionamenti esterni e dal tuo flusso del mondo? ma se il flusso del mondo non esistesse di per sé e fosse solo un prodotto di una tua credenza profonda?
Provate a guardate la vostra vita da questo punto di vista, apprezzando il dono di chiarezza che l'Eclissi ci ha portato. Se vi sentite irrequieti, non prendetevela con il mondo, ma scendete nel vostro silenzio personale a cercare quel luogo di pace che da sempre vi attende.
Stefania Ashtalan
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