lunedì 8 aprile 2013

L'ALLEANZA PLEIADIANA/ARTURIANA - PARTE 4

 
IL GRUPPO DI ATTERRAGGIO - PARTE 4
Fonte: www.suzanneliephd.blogspot .com
 
31.03.2013
 
PARLA MYTRE :

Mi devo scusare se la nostra storia si muove attraverso diversi periodi di tempo. Vedete, la nostra Nave è entrata a metà della quarta dimensione del vostro pianeta Terra, perciò le nostre trasmissioni sono molto disturbate dal differenziale di tempo tra la quarta dimensione e il vostro mondo fisico di terza dimensione.
Inoltre, il vostro mondo fisico 3D sta espandendo la propria essenza nell'espressione di quarta dimensione della vostra realtà. Alcuni di voi riescono a seguire l'espansione di coscienza di Gaia nelle frequenze superiori della Terra multidimensionale, mentre altri non lo possono fare.
Quindi noi siamo in comunicazione solo con quelli tra voi che possono espandere la loro coscienza quanto basta per calibrare l'attenzione nella versione della realtà di metà della quarta dimensione. Sappiamo che questa espansione di coscienza da parte vostra vi può confondere in qualche modo perchè mantenete anche una forma fisica nella terza dimensione.
Però se riuscite a sintonizzarvi al nostro messaggio, probabilmente siete consapevoli della vostra natura multidimensionale. Di conseguenza, potete anche comprendere che ci sono molte versioni e frequenze della realtà che nuotano insieme nella grande corrente cosmica dell'UNO.
Mentre la vostra coscienza si calibra all'estensione delle frequenze superiori della Nuova Terra di Gaia, voi fluirete dentro le espressioni superiori della vostra realtà planetaria. Queste frequenze superiori della Terra fluttuano tutte nel Mare Cosmico dell'ADESSO dell'UNO.
All'interno di questo Mare Cosmico, le tante Timeline della "vita sul pianeta Terra" si mescolano come le correnti dentro l'oceano. A causa della miscela di diverse Timeline e le frequenze della loro realtà mutevole, è normale per voi, nostri esseri in ascensione, sperimentare simultaneamente più di una realtà.
Abbiamo interrotto, oppure stiamo ancora sperimentando, l'interazione con la prima persona contattata. E' normalissimo per coloro che vivono in una realtà polarizzata pensare che un'unica esperienza possa essere pericolosa. Questo è il modo di pensare per cautelarsi, cosa necessaria per vivere in una realtà polarizzata.
Ora vi ricordiamo che gli ultimi pensieri del nostro contatto sono stati: "Vuole dirmi qualcosa, ma ho la sensazione che non mi potrebbe piacere sentirla. Per fortuna me ne devo andare, così posso spegnere la comunicazione per ora." 
 

IL CONTATTO UMANO PROSEGUE:
Passai la mattinata con la sensazione che l'alto uomo biondo con gli occhi azzurri mi stesse guardando. Tuttavia notai con interesse che la sua osservazione non mi faceva sentire invaso. In effetti mi sentivo molto a mio agio; come se qualcuno che mi amava si prendesse cura di me, per vedere se stavo bene. Però non avevo mai incontrato quest'uomo in precedenza, quindi come era possibile che mi amasse? Ciò nonostante, sembrava irradiare amore.
Alla fine, la mia mente fu occupata dalle cose della giornata e io dimenticai quell'uomo, come anche la sensazione d'amore. Dopo tutto, quante persone in giro avvertono un'emanazione d'amore? Quella notte avevo completamente dimenticato la mia esperienza di sentirmi protetto dall'amore ed andai a dormire, troppo stanco dalla giornata pieni di impegni, anche solo per riflettere su ciò che era accaduto.
Mi ricordavo di aver pagato le bollette. Mi ricordavo che era stato dal benzinaio, dal verduraio e in banca. Mi ricordavo di essere andato al lavoro. Ma non mi ricordai dell'uomo che emana quel sentimento d'amore. Perché?
Perchè mi ricordavo tutte le noiose cose quotidiane e avevo dimenticato la sensazione di essere amato? Però mi resi conto che desideravo avere qualcuno che si prendesse cura di me e che mi mandasse amore. Scivolai nel sonno sentendomi depresso per la solitudine della mia vita.
Mi sveglai il mattino dopo alla solita ora e mi trascinai fuori dal letto. Ero esausto e mi sentivo come se non avessi chiuso occhio. Però mi ricordai di essermi compatito mentre mi stavo addormentando. Poi quando entrai nella doccia ed avvertii l'acqua calda che cadeva sulla testa, ricordai qualcosa.
Solamente per un breve momento vi vidi in una stanza molto grande piena di gente che non conoscevo. Anche allora non mi ricordati dell'alto uomo biondo con gli occhi azzurri. Ero troppo occupato. Dovevo andare a fare colazione. Dovevo fare qualche telefonata e poi dovevo prepararmi per andare a lavorare. Dovevo iniziare la giornata, proprio come facevo sempre.
Però, uscendo dalla doccia, mi accorsi che NON volevo che quel giorno fosse come tutti gli altri. Era successo qualcosa, ma non riuscivo proprio a ricordarmelo. Decisi di indossare l'accappatoio e di meditare. Qualunque cosa fosse successa ieri, mi aveva turbato molto. Dovevo scoprire cosa fosse per lasciarla andare, così non sarei stato adombrato per tutta la giornata.
Andai nell'altra stanza, accesi le candele e misi della musica. Meditare significava saltare la colazione. Avevo fame, in effetti ero affamanto di qualcos'altro. Sfortunatamente non sapevo cosa fosse.
Mi sorpresi per la velocità con cui entrai in un profondo stato meditativo. Era come se cercassi qualcosa, o qualcuno. Con quel pensiero vidi all'improvviso un uomo alto con i capelli biondi e gli occhi azzurri. 
Lo vidi solo per un breve attimo e poi iniziare a dubitare di me stesso. Un solo piccolo dubbio e l'uomo era scomparso. Naturalmente sapevo che non era reale, perchè si trovava solo nella mia immaginazione. Però volevo fortemente passare del tempo con questo uomo immaginario. In quel breve attimo, avevo avvertito così tanto amore che volevo che tornasse.
Quindi provai più volte a farlo tornare. Perché se ne era andato così velocemente? Perché non tornava? La rabbia cresceva dentro di me. Ero arrabbiato con lui perchè se ne era andato così presto e con me stesso perchè - bè - non sapevo perchè fossi arrabbiato con me stesso.
In effetti era normale essere arrabbiato con me stesso. Mi faceva sentire a mio agio, in maniera contorta. Se ero arrabbiato con me stesso, anziché esserlo con gli altri o con la mia generale situazione di vita, allora almeno non ero una vittima. E poi iniziai a piangere.
Piansi a lungo. In effetti, piansi così tanto che dovetti telefonare al lavoro per darmi malato. Tornai a letto e piansi ancora. Perchè lo stavo facendo? Non potevo sicuramente piangere a causa di un uomo immaginario che continuavo a dimenticare.
Ma le mie lacrime erano causate da questo oblio. Mentre ero a letto tra le lacrime e la disperazione, mi accorsi che c'era tanto che avevo dimenticato. Non riuscivo a ricordare cosa fosse quel "tanto", ma avvertivo un vuoto nel cuore. Ci doveva essere qualcosa di più nella vita che sbattersi in giro e lavorare. Ci doveva proprio essere!
Poi ricordai che quando ero un bambino, giocavo sempre con persone immaginarie. Mi ricordavo anche come queste persone immaginarie mi inviassero amore e comprensione, che erano molto più nutriente di qualsiasi cosa avessi nel mondo esterno.
Infatti mi ricordai che possedevo un mondo interiore ed uno esterno. Dentro era pieno di Fate, Angeli e persone simili all'alto uomo biondo con gli occhi azzurri. Allora piansi veramente. Singhiozzai fino a non riuscire quasi a respirare. Improvvisamente mi sentii così tanto solo - solo per la mia vita interiore. Come avevo potuto dimenticare ciò che mi aveva reso felice più di ogni altra cosa che avevo poi trovato nel mondo esterno? Con quel pensiero, caddi in un sonno irrequieto. 
Quando finalmente mi svegliai era mezzogiorno. Tutto ciò che ricordavo era, a pizzichi e bocconi, di essere tornato in quella stanza con un gruppo di persone. Qualcuno ci stava parlando. In realtà, era più come se qualche cosa ci stesse parlando, perchè sicuramente non era umano. Infatti appariva come una lunga scia di luce brillante che ogni tanto emetteva un raggio come quasi fosse un braccio.
Questo Essere mi ipnotizzava ed avvertivo così tanto amore, che non proveniva solo da esso, ma anche da te. Amavo così tanto questo essere. Non era di un amore romantico o neanche di un amore umano. Era amore spirituale come quello che provavo per l'Essere che aveva le stesse sembianze di colui che conoscevo quando ero un bambino.  
Fu allora che cominciai a ricordare. Poi, senza riuscire a controllarmi, caddi in un profondo stato di trance. Mi trovavo in quella stanza con il grande Essere che ci parlava ed ero seduto accanto all'uomo alto con i capelli biondi e gli occhi azzurri.
 


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