venerdì 20 settembre 2019

SETTEMBRE E LA VOGLIA DI NOVITA' - SATURNO TORNA IN MOTO DIRETTO

DIPINTO DI ELIZABETH BANKER


Dal 18 settembre qualcosa sta cambiando nelle percezioni quotidiane. Settembre rappresenta sempre un momento di chiusura ed apertura. Astrologicamente è il momento in cui il Sole è in Vergine, Segno di Terra appartenente al Gruppo Mobile, insieme ai Gemelli, Sagittario e Pesci. Essi introducono una conclusione che si trasforma in apertura. Così l'animo si sente alleggerito e desideroso di iniziare qualcosa di nuovo.
Inoltre, settembre è il momento in cui il pianeta simbolo del Maestro Interiore, Saturno, solitamente smette di muoversi all'indietro e riprende il moto diretto. Ciò accade ogni anno. Intorno a giugno, Saturno, la Voce della Saggezza, Custode dei nostri Talenti, al cui sviluppo perveniamo con disciplina e rigore, intraprende un viaggio a ritroso, dentro la memoria profonda. Ciò aiuta l'umano a recuperare i pezzi lasciati chissà dove, nascosti profondamente nelle cellule. E' necessario ovviamente voler seguire il filo dei ricordi, dei rimorsi, dei crucci, per ripulire dalle frequenze pesanti e assorbire ciò che dal passato abbiamo appreso, che sia nutriente e consolidante. Dal passato prendiamo il senso di appartenenza, che aiuta a sapere chi siamo, sapendo da dove veniamo.
La fine di questa azione di recupero, di analisi, di assorbimento, accade a settembre, quando ci sentiamo pronti ad affrontare il prossimo buio in presenza e forza.
Saturno al momento si trova a 13° del Capricorno, suo Segno di Governo. Esso sta emanando un comando fermo e rigoroso, che sono le sue qualità, destinato ad ogni umano; tempo di radicarsi nelle proprie giornate, prendersi la responsabilità di manifestare ciò che si è. La Terra ha bisogno di persone realizzate, che sappiano chi sono e dove stanno andando. Possiamo fare la nostra parte in questo, quando ci permettiamo di mettere dei punti fermi, degli obiettivi, grazie ai quali materializzare il piacere di essere chi si è. Un ampio respiro nel nostro qui e ora. Non è facile, però è possibile.
In lak'ech!

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