In questo periodo così complesso ed articolato, in cui tutto si complica per mostrare la semplicità ed essenzialità dell'esistenza, diventa sempre più chiaro che il dentro si manifesta nel fuori così che possiamo sperimentare un processo di conoscenza consapevole di noi stessi. La lotta bene/male diventa forte perché è l'esacerbazione del conflitto duale dentro cui siamo. E' ora di rendersi conto che il conflitto esiste perché noi siamo divisi dentro e continuiamo a creare una realtà scissa. E' la manifestazione della separazione fattiva interiore, siamo separati da noi stessi, dal nostro cuore e dalla Fonte da cui proveniamo. Finché non lo comprendiamo, continueremo a schiacciare gli stessi tasti della tastiera, producendo gli stessi suoni, sempre. Possiamo condirla in mille salse, ma la realtà di divisione e conflitto rimane. Perché se non modifichiamo lo stato di coscienza, non ci accorgiamo neanche. Tutto il giudizio, la chiusura, il notare ciò che non va, la sete di vendetta, la rivalsa, il vittimismo, il cinismo, potrei continuare all'infinito. Non ci accorgiamo di quanto la nostra visuale sulla vita sia compromessa dalla dualità.
Cominciamo ad osservare ciò che accade, a come si svolge, a notare che ogni singolo evento sia emanato da noi, anche come tira il vento. Perché il vento può essere tempestoso o lieve, ma dipende come leggiamo quegli elementi. E allora, come sempre, l'invito è di fare caso, prestare attenzione, respirare per sentire dove siamo. Portare la consapevolezza nel corpo e ascoltare i suoi saggi messaggi più o meno silenziosi. Ecco. Mi sembra il consiglio migliore in assoluto che mi/vi posso dare.
In lak'ech
Nessun commento:
Posta un commento