TZOLKIN, IL MODULO ARMONICO DELLA GALASSIA
In base al Sacro Computo del Tempo Solare Galattico ci troviamo oggi nel settimo giorno dell'Onda dell'Aquila Blu, Drago Rosso Risonante, Kin 241, che rappresenta un invito a entrare in comunione profonda con se stessi, per creare uno stato interiore di ascolto, di silenzio. E' possibile così creare un rifugio sacro, pulito, sicuro, da cui lasciar emanare il palpito della nostra Essenza, così come gli Antichi hanno sempre insegnato: da dentro a fuori, a modulare il tessuto del Non-Tempo per dare ad esso la giusta forma.
Il Tono Risonante è il cuore del ciclo di 13 giorni chiamato Onda Incantata. Da lì si può entrare in contatto diretto con il Centro della Galassia, Hunab Ku, cuore del cuore del cuore, portale intergalattico verso il Cosmo. Muoviamoci a cercare il nostro centro, il nucleo del nucleo. Ora è il Tempo. Come tanti monaci in clausura, stiamo nel ricercare la connessione nell'unico luogo che sia possibile: dentro.
HUNAB KU
LA FARFALLA COSMICA CHE EMANA I 13 TONI GALATTICI
Il Drago Rosso Risonante è il Kin 241, il primo Kin nell'ultima colonna in alto a destra. Inizia oggi l'ultima serie di 20 Kin prima della fine dell'attuale ciclo di Tzolkin iniziato lo scorso 13 luglio 2019. E' sempre interessante quando si entra in un giorno Drago, perché da lì per 20 giorni si possono sperimentare le frequenze di tutti i 20 Glifi Solari (per semplificare, i segni zodiacali galattici), andando a visitare consapevolmente ogni sfumatura che i flussi cosmici portano sulla Terra attraverso l'attività solare, fin dentro i nostri corpi e le nostre cellule.
Nel Cielo Astrologico intanto continua la quadratura precisa al grado (04°) tra Luna Nera e Chirone in Ariete (resistenza e difesa individuale all'invasione del collettivo) e i Nodi Lunari tra Capricorno e Cancro (viaggio dell'anima tra paura dell'amore e ricerca dell'altro). La Croce dei Segni Cardinali persiste nel mantenere aperto un varco attraverso cui entra l'onda del cambiamento che sta spazzando via ogni certezza possibile, ogni consolazione, ogni illusione, ogni castello di carta. Ora vediamo quello che siamo in tutta la sua recrudescenza, ma anche bellezza, con compassione ed empatia. Ora comprendo anche quello che stavo vedendo a dicembre, quando intuivo l'arrivo di qualcosa di ignoto, di travolgente, di completamente nuovo.
Proseguiamo l'incontro profondo con se stessi. Altrove non si può andare in questo momento.
In lak'ech!
Nessun commento:
Posta un commento