Nel 2020 l'Equinozio di Autunno cade oggi, 22 settembre del calendario gregoriano, che corrisponde al giorno 3 della Terza Luna, Gamma 3 dell'Eptade, Terra Rossa Galattica, Kin 177. Esso rappresenta uno stato di coscienza unitario, in cui l'uno si fonde nel collettivo, dove il senso di separazione viene superato in nome della consapevolezza che comunque ed in ogni caso siamo uno, solo uno: respiriamo insieme, sogniamo insieme, viviamo in base alle stesse leggi fondamentali dell'amore che tutto muove. Il Kin 177 è il giorno 8 dell'Onda del Cane Bianco, lungo il cui corso, dal 15 al 27 settembre, stiamo apprendendo cosa sia l'amore, cosa sia la gioia di vivere, quanto ci siamo dentro o se teniamo fuori da noi la spinta alla vita. Il Glifo della Terra Rossa vibra ad una frequenza collettiva: dove va uno, gli altri seguono, e non si può avanzare da soli. Grazie alla sua vibrazione, l'Equinozio d'autunno diventa un momento di raccoglimento per riflettere sull'importanza di unirsi con chi vibra alla stessa nota, e creare una sinfonia collettiva che aiuti il pianeta ad innalzare la sua stessa tonalità di risonanza.
Nel cielo astrologico gli aspetti dell'Equinozio non sono semplici. Veniamo messi in confronto con grandi difficoltà, ma tutto questo è finalizzato a portare a compimento un profondo processo di accettazione che non ha precedenti, che si sta rivelando fondamentale per portare pace e compassione su questo pianeta. Le grandi difficoltà che incontriamo sono le nostre cecità interiori, di cui è necessario diventare consapevoli. Cosa ancora non riusciamo a vedere di noi stessi, che continuamente proiettiamo fuori? Ci sono aspetti che non tolleriamo di avere dentro, ed è molto importante metterli a fuoco, per prendersene la responsabilità, altrimenti non riusciremo mai a trovare pace e continueremo a girare in tondo su noi stessi. Non è più il tempo. Il passaggio di fine anno ci chiede di VEDERE, esprimendo la volontà di stare davanti allo specchio finalmente, con tutto quello che c'è. E' un processo snervante, crea un senso di smarrimento, dolore, sofferenza, senso di rifiuto, perché mai vorremmo risuonare in un certo modo, eppure è così e non possiamo fare altro che arrenderci all'evidenza. Non possiamo più rimandare il confronto. Ogni volta che la realtà esterna ci si rivolta contro e crea disagio, guardiamo oltre e scopriamo da dove viene quel flusso di esperienza. Non possiamo più permetterci di puntare il dito fuori. Stiamo creando noi gli eventi che ci accadono, spesso in maniera totalmente inconsapevole. E' ora di rendersene conto. Dal Solstizio d'Inverno l'atmosfera cambia radicalmente, per cui (come sto insistendo a scrivere sempre più spesso) occupiamoci di noi, veniamo a termini con l'ombra, e impariamo a conviverci in consapevolezza per quanto possibile. Questo è il contributo più importante che possiamo dare per il cambiamento di frequenza della Terra.
Tutto ciò che sta accadendo fuori ci sta sempre più dividendo. Cioè stiamo continuando a creare conflitto, sulla base di uno stato di coscienza completamente immerso nella paura. Per questo motivo ad agosto ho condiviso via whatsapp la Meditazione del Doppio Ponte Arcobaleno, che aiuta a visualizzare l'attivazione del corpo di luce del nostro pianeta. E' un dono lasciatoci da José Arguelles per facilitare il processo di unificazione planetaria tra gli umani e la Terra. E' tempo di unirsi oltre lo strato di paura, la Terra non regge più la nostra densità. A mio avviso diventa molto importante impegnarsi personalmente nel portare avanti il processo di risveglio all'amore che c'è, che può essere a nostra disposizione. Solamente nel coltivare il senso di unità possiamo fare la differenza. Tutto il resto potrebbero essere rigurgiti dell'aspetto d'ombra della dualità, che induce paura e senso di separazione. Decidiamo di fare la differenza.
In lak'ech!