Questa pagina sarà un contenitore per le informazioni che ho condiviso di recente con un cerchio di donne care amiche. Queste informazioni vogliono restituire ai Tarocchi la giusta dignità, togliendoli dal retaggio di semplice strumento di divinazione e usandoli come mezzo di riflessione sulla Vita, sul ruolo dell'Uomo ma soprattutto su quello della Donna. Attraverso la Numerologia ognuno di noi rientra all'interno della Ruota dei Tarocchi e si colloca sincronicamente sul sentiero di Luce che lo guida un passo dopo l'altro verso il Dio interiore.
Questa che sto per pubblicare è una canalizzazione ricevuta lo scorso settembre da Ahyrnel, un Essere di Luce a me molto vicino, che mi ha spesso aiutata a riportare le informazioni più vibranti sugli argomenti di mio interesse. Il contatto con lei è stato sempre molto fluido, e di completa fiducia da parte mia. Avevo bisogno di trasmettere un punto di vista sui Tarocchi che fosse nuovo e in questo lei ha saputo darmi la giusta intonazione. La trascrizione è precisamente come l'ho ricevuta, ovviamente omettendo le parti che più mi riguardavano da vicino. Devo fare però un appunto, che durante il mese e mezzo che è durata la canalizzazione, io mi sono trovata a provare emotivamente nella vita quotidiana lo stato che corrispondeva esattamente alla carta che avrei canalizzato quella sera, come se l'insegnamento dovesse cristallizzarsi in me per aiutare la comprensione profonda. Questo significa che alcune parti che leggerete forse risulteranno poco legate le une alle altre, avendo dovuto togliere delle frasi. in questo caso scrivetemi pure per chiarimenti.
In ogni caso spero che questa chiave di lettura possa aiutarvi a comprendere che strumento meraviglioso sono queste carte.
TAROCCHI – LA NUOVA VIA AL SUBLIME
Cari
fratelli e sorelle,
da sempre
siamo abituati a considerare questi quadrati colorati come forieri di notizie
belle o gravi sulla nostra vita, li cerchiamo come indicatori di scelte, di
oracoli illuminanti quando la sicurezza delle umane vicende ci sfugge di mano e
vogliamo affidare all’esterno una scelta che invece dovrebbe essere ricercata
nelle nostre più grandi profondità.
Io ora
intervengo affinché tutto questo possa avere fine, per mostrarvi come ogni
singolo quadrato illustrato sia una chiave di una porta dentro il vostro cuore
e la vostra mente, dove la risposta già risiede e non voi avrete bisogno di
usare alcun riferimento esterno perché la risposta sorgerà a galla dalla vostra
mente ed illuminerà il cuore e vi aiuterà a spostarvi bene nei parametri della
vita. I Tarocchi, come voi li chiamate, sono un percorso di conoscenza verso
l’illuminazione, sono un disegno antichissimo ma sempre attuale di quelle che
sono le umane vie visibili ed invisibili. Raccontano ciò che l’Anima vive dal
momento in cui si incarna a quello in cui si stacca e ciò che si nasconde
dietro ogni angolo o ogni singolo evento.
Mi permetto
di intervenire attraverso questa mia amica e sorella perché in lei il seme
della conoscenza è diventata forte quercia, ha accolto in sé il mio
insegnamento e molti sono coloro che si rivolgono a lei per ricevere la
distribuzione di questo sapere.
Meditate
sulle carte, sui colori e forme, ascoltate e indirizzate le chiavi che aprono
il cuore e la mente e non usate logica, andate al di là, imparate ad essere
aperti e a stupirvi.
ORIGINE DEI
TAROCCHI
Quando la
tradizione orale percorreva questo pianeta, quando non esistevano scuole, gli
Antichi Sapienti hanno iniziato a condensare in immagini ciò che non poteva
essere troppo spiegato o detto. Hanno riassunto in queste immagini ciò che
poteva entrare in diretto contatto con la mente umana, conferendo ad ogni
immagine un’impronta di sogno.
I Tarocchi
sono potenti perché racchiudono in sé l’energia pensiero degli Antichi da cui
hanno ricevuto il compito di riassumere concetti altamente spirituali. Quando
osserviamo una carta, quello che ci parla è tutto l’antico retaggio umano che
essi condensano ed è quel tipo di archetipo con cui noi entriamo in contatto
quando ci approcciamo a loro. Trattiamoli quindi con molto rispetto perché
rappresentano l’illustrazione del percorso di ognuno di noi, dei nostri avi e
predecessori.
PRIMA PARTE - LA VIA DELL'ALTO - IDEALI ED ARCHETIPI
Per essere
ben predisposti allo studio evolutivo dei Tarocchi è necessario approssimarcisi
con umiltà e tenere a mente che ciò che non riusciamo a comprendere è proprio
quello che abbiamo bisogno di comprendere con più urgenza. Cuore umile e mente
aperta.
La carta che
parla di Cuore è il numero 3, l’Imperatrice, là dove esso è frutto di 1 + 2, il
Bagatto e la Papessa , l’operatività e la conoscenza, corpo e mente, abitati da
un Cuore che pulsa sangue nelle nostre vene. Iniziamo quindi meditando sul 3,
sulle sue forme rotonde, che ci insegnano a prendere la vita con flessuosità,
senza spigolature, come fa l’acqua con la terra che anziché invaderla la
aggira, aggira gli ostacoli rappresentati dalle montagne, ma alla fine arriva
comunque al mare. Il 3 visto orizzontale è il sorriso, è un seno, materno e
accogliente, è un abbraccio.
Ci insegna
che amalgamando gli ingredienti a nostra disposizione (1+2) otteniamo un
risultato, una ricetta d’amore. Capite il miracolo contenuto in questa piccola
figura? Nel piccolo c’è qualcosa di grande nascosto, c’è sempre un macrocosmo
nel microcosmo.
Ora non
accusatemi di fare confusione se ho iniziato dal 3, ma era per mostrarvi il
meccanismo alla base della Vita su questa terra, vostro pianeta che vi ospita.
La Terra è il terzo pianeta a partire dal Sole. Ci avevate mai pensato? Il 3
per voi è il numero chiave. Il 3 dei Tarocchi è la forza femminea che
rappresenta la fecondità e il grande dono della generosità, è la forza che
diede vita alla Cultura della Dea ed è la forza verso la quale il vostro
pianeta sta tornando per evolversi.
L’Imperatrice rappresenta tutte le potenzialità espresse di una donna giovane
(non solo per età), autonoma, sicura di sé e soprattutto autocosciente, del
proprio ruolo di salvatrice del mondo, fatto con amore e accoglienza, guidata
però non dal sacrificio, che è egoistico, ma dallo slancio di risposta ad una
invocazione d’aiuto, che è la generosità.
Ogni donna
dovrebbe incorniciare in casa il 3 – L’Imperatrice – e guardarselo per
ricordarsi ogni giorno della propria dignità.
L’imperatrice
è Iside, moglie di Osiride, madre di Horus, colei che intraprese il viaggio per
ricostruire il corpo smembrato del marito per dargli la pace dopo la morte.
Senza Iside non c’è continuità – il suo culto è poi stato trasformato nella
figura di Maria, madre di Gesù, la quale donò completamente se stessa nelle
mani di Dio Padre. Che ogni donna prenda spunto da questo per ricordarsi sempre
della propria dignità e non soccombere ai ricatti dei bisogni emotivi che sono
frutto di antiche ferite. Prendete spunto da qui per andare in profondità a
conoscere le vostre ferite, portateci luce, guaritele, amatele e date loro un
nome. Così esse smetteranno di sanguinare.
Ecco
l’importanza del numero 3 per questo Cerchio.
Parlavamo del 3 e
dell’importanza delle donne, ora torniamo all’1, che è maschile e legnoso,
rispetto al 3 che è femminile e rotondo. Vedi i due numeri come sono diversi,
opposti e complementari tra loro.
1 è l’unità
da cui tutto ha inizio, è il seme che feconderà il 2, è lo sposo, il principio
attivo che dà la vita, è il legno dell’albero da cui nascerà il frutto grazie
all’interazione del seme che è il 2, che lo segue. Uno è spigoloso perché è
essenziale, non ha bisogno di nulla, è sfrondato perché dà tutto a tutto e
tutto da lui si diparte. L’1 è vita perché contiene tutto in sé in potenza.
Questa è la giusta affermazione per comprendere la carta del Bagatto, colui che
sta, il Fuoco, colui che ha tutto in sé in potenza, il factotum, il generatore,
il creatore, il costruttore di cose. Per questo è anche chiamato Mago, perché
può creare dal nulla ciò che vuole. Il Bagatto ha a disposizione tutti gli
elementi per creare la propria realtà, la propria Terra, è protetto, ha la
Sapienza dalla sua parte, che lo guida, perché la Papessa lo segue subito,
vigila su di lui, segue le intenzioni che il Bagatto mette nelle cose. Questo
perché il Bagatto è un 1, quindi manca di esperienza, è colui che è appena
arrivato, la memoria del vivere non è nel suo bagaglio conscio, l’ha lasciata
al Matto che lo precede. E così ha bisogno di una guida, guarda verso destra,
guarda verso il futuro per agganciarsi ad un’intuizione su ciò che verrà.
Questo è l’Uomo quando voi lo incontrate, abbiatene cura perché non sa quello
che fa molte volte, ma non per incapacità ma per mancanza di contatto con il
proprio potenziale che ha davanti a sé ma non sa come usare. Nei Tarocchi la
figura maschile è sempre guidata perché al maschile manca la metà che la Donna
custodisce in sé e ha bisogno di capire quanto sia importante sposarsi con
l’altra metà per arrivare a se stesso, cioè all’1, ma per lui tornare indietro
sarebbe una sconfitta e allora fugge pensando di salvarsi , ma quello che fa è
andare indietro, allo 0, dove trova il Matto, colui che vive perso, e si
smarrisce. Con uno sforzo di volontà ha bisogno di tornare avanti, dove
incontrerà il 2, sposando il quale genererà il 3, che può affrontare tutte le
prove perché è completo.
Il cammino
dell’Uomo è molto più difficile di quello della Donna. La Donna sa che nella
fusione ritrova se stessa, l’Unione Suprema con il Tutto. L’Uomo sente che
nella fusione perde se stesso perché si snatura della propria essenzialità che
apparentemente gli basta. In questa eterna fuga e eterno ritorno si snodano le
umane vicende, fino al momento in cui l’Uomo, assetato e disperato, smette di
combattere contro se stesso, depone le armi dei castelli in aria, diventa
concreto, costruisce e nel procedere incontra in modo naturale l’altro da sé e
ci si fonde. È così che entra in scena il 2, la Grande Madre e prima guardiana
della Soglia della Ruota dei Tarocchi, colei che tutto sa ed attende nel
silenzio che il Destino le si faccia incontro.
Eccoci
arrivati al 2, il numero che identifica in sé due contraddizioni, la legnosità
dell’uno e la rotondità del 3 che verrà. Il 2 è un movimento verso lo
sconosciuto, è il passo che facciamo guardando verso il passato perché il viso
è rivolto a sinistra, ma con una parte si protende a destra, il domani. In sé
contiene già il seme di ciò che ci aspetta e rappresenta il coraggio di
accogliere la novella di portarla avanti nel tempo per iniziare un nuovo
percorso. La Papessa lavora così. Essa è la prima guardiana del Tempio, colei
che custodisce l’Antica Sapienza, colei che sa che non può fare tutto da sola
ma attende l’azione del’1 per produrre il 3. La Papessa è una custode che tiene
in sé le energie affinchè queste non siano mature ad essere rilasciate. Essa è
l’attesa consapevole, la pazienza, lo studio delle Antiche Leggi che ci servono
come base per andare avanti. Senza la sua conoscenza non si supera la soglia,
non si va oltre. E’ una figura seria perché conosce le leggi della Vita e ci
indica che ogni processo ha le sue fasi precise. Saltarne una ignifica
vanificare il risultato. Apparentemente la Papessa induce alla stasi, ma è un
fermo salvifico, non ci è permesso muoverci altrimenti non arriveremo da
nessuna parte.
Io la sto
percependo come una difficoltà di percezione perché la sua energia è
estremamente statica, invita alla
riflessione per entrare in uno stato di contemplazione, grazie al quale potremo
poi percepire quello che si nasconde dietro il velo. Essa ci invita a voler
sollevare il velo per vedere al di là delle apparenze, ma questo è uno stato
che si guadagna altrimenti la visione ci accecherebbe. Se noi avremo l’umiltà
di fermarci, di far radicare in noi il seme che il Bagatto ci ha inoculato
potremo allora rimanere gravide di Vita e generare il 3. I 9 mesi di gestazione
danno vita ad ognuno degli stadi necessari alla formazione di quella macchina
perfetta che è il corpo umano. Senza l’umiltà della comprensione di questa
semplice legge, bruceremo tutti i nostri sogni in una ridda di colori
inafferrabili. Prendete in mano l’invito della Papessa ed immergetevi nella
contemplazione del grande Mistero racchiuso dentro di voi. Nella contemplazione
dell’Amore che vi abita e ci anima, entrerete in contatto con uno strato di
Verità e Luce e Colore che vi abita e vi identifica. Usando questa Luce e
questo Colore nella Vita di tutti i giorni sarete produttivi e fruttuosi per
concretizzare ciò che gli occhi della Mente e del Cuore hanno visto, vi hanno
permesso di vedere in un quell’immenso abisso meraviglioso che è l’Animo Umano.
Come in Alto così in Basso, ciò che è dentro di voi è una fotografia di ciò che
Dio è. Siate nella pace, emettete la Pace, avrete la Pace. Il due raccoglie e
lancia fuori da sé, è lo slancio del coraggio di coloro che non temono sapendo
che le loro azioni sono guidate perché sono temporeggiate secondo il
sincronismo celeste. Imparate il sincronismo celeste, state nell’Energia
dell’Ascolto per raccogliere i doni dell’Energia Madre che tutto crea,
fecondata dall’Energia Padre 1+2=3, Padre + Madre = Creatura / Creazione.
Nell’Unione delle 2 Metà del Cielo è nato l’Uomo e la Creazione dei Mondi.
Nella contemplazione del Cuore con il lavorio e la seziona tura della Mente
nasce la nuova Gerusalemme dentro di voi. Le chiavi sono i vostri occhi che si
lasciano stupire dalla Creazione del nuovo mondo. Siete esseri meravigliosi,
fratelli e sorelle della Luce più sopraffina, è meraviglioso lavorare con voi e
collaborare alla vostra risalita al Padre. Che bello vedere come vi sviluppate
e crescete giorno per giorno, è bello contemplare le vostre anime che si
confrontano. State nella pace, state nella pace, state nella pace.
Ti
volevo parlare dell’Imperatore, sai che siamo arrivate alla fine del primo mini
ciclo, in cui si è raggiunto il primo frutto possibile nella vita umana, il
primo fiore di base, quello più monocellulare possibile, ora dopo l’avvento
della completezza del 3, della Donna Imperatrice, immancabilmente ci viene, le
viene incontro la forza maschile, perché il vostro è un mondo di dualità e non
le si può sfuggire.
Ora,
l’Imperatore è un 1 arricchito, è uno stadio maschile più elevato, perché l’uso
e la messa a frutto delle potenzialità ha generato un essere consapevole delle
proprie forze, capace di esercitarle nella materia. Il 4 è il numero legato
alla Terra, alla concretezza, il 4 costruisce. Cosa costruisce? Il 3 + 4
costruiscono la vittoria, il 7, il Carro colui che può andare lontano, che ha
operato un miracolo attraverso il proprio discernimento. Il 4 + 1, un passo
avanti, incontra l’Entità Spirituale della Via dell’Alto, il Papa, colui che ha
vissuto l’immedesimazione nella materia con l’Imperatore, nello stadio
dell’Imperatore e da essa ha imparato a distaccarsene, ha imparato dalle
esperienze della vita a fare a meno della materia per elevarsi. Non ne ha più
bisogno. Quindi l’Imperatore è una base, come il 4 ha una larga base nella
materia, è un indicatore di stabilità e potere, è uno stadio più evoluto
dell’uomo, il quale ha imparato a
fidarsi della Donna e la sente come un suo complemento senza la quale non
potrebbe esistere, né esercitare il proprio potere, che gli deriva anche dal fatto che lei lo guarda negli occhi
e lo riconosce. Lui si sente riconosciuto, non è lui che deve riconoscere. La
Donna gli dà un senso e in nome di questo senso e della collocazione che la
Donna gli dona, egli può arrivare alla stabilità. Il Bagatto era come un
figlio, un ragazzo. Attraverso la Sapienza della Papessa che gli dà un’anima e
la fusione con l’Imperatrice che lo arricchisce, egli diventa Uomo e può da lì
assurgere alla figura successiva, il Papa, il quale rappresenta un ulteriore
guardiano della Soglia. Siamo sul limite di un'altra prova della vita. Se il
potere dell’Imperatore viene ben esercitato si arriva al Carro, altrimenti il 3
viene meno e si torna al Bagatto, le prove ricominciano ma questa volta le
opzioni positive si trasformano in pesanti prove da cui ne usciremo solo con
un grande sforzo di volontà ed un’ enorme umiltà, perché dovremo tornare
indietro in tutti i sensi. Meditate sulle vostre vite e pensate a quando vi
hanno fatto tornare indietro e avete di nuovo incontrato la Papessa, con la sua
lentezza e prosopopea, o tante Imperatrici mascherate da false amiche che erano
solo specchietti per le allodole, belle fuori e vuote dentro. Pensate al
bisogno di nutrimento che avevate e come avete lavorato per risalire la china e
riconquistare il terreno perduto, la Terra perduta, il 4 perduto, il potere
perduto. Riuscendo a tornare al 4 significa tornare a casa, il posto che ci
custodisce, la nostra vera radice. Lo riconoscete subito quando il giro
ricomincia perché è un riappropriarsi di sé, di tutto ciò che vi ha sempre dato
gioia nella vita, un calarsi in una realtà di salvezza e di benessere.
L’Imperatore è un Padre che ci coccola e ci mostra il bastone del comando che
dovremo cominciare ad usare consapevolmente e con umiltà.
Parleremo del 5, la seconda Soglia, e poi faremo una pausa per
interiorizzare e proseguire al passo successivo che è il 6, il test di prova
per proseguire verso l’altra metà del Cerchio della Via Alta.
Il Papa è
innanzitutto lo Specchio della Papessa come integrazione alle proprie azioni,
al proprio fuoco, si trova davanti la Terra (Toro - Papessa) rispetto al
proprio Fuoco (Ariete - Bagatto), così l’Imperatore (Fuoco – Leone) si trova di
fronte il Papa (Terra – Vergine), tutto espresso ad 1 ottava superiore.
L’Imperatore ha il problema dell’Ego e del Potere, il Papa lo testa e lo
controlla affinché queste due caratteristiche 7 voci non rimangano di servizio
e non sommergano le chiamate dell’Alto e
dell’Anima.
Abbiamo 2
espressioni maschili (1 e 4) e 2 guardiani (2 e 5) che cercano di equilibrarli.
Abbiamo la nascita di 2 numeri primi
1 + 4 = 5 – Papa
2 e 5 = 7 – Carro
Il Papa precede la prima vera prova di attitudine a vivere con
equilibrio su questo pianeta, il Carro è il risultato del test, se è stato
superato.
5
+ 7 = 12 – L’Impiccato
Tutto porta all’umiltà e umiltà è una parola chiave del Papa, il quale
ha vissuto le fasi precedenti di immersione nella vita e nella materia, le
esperienze lo hanno arricchito e ora può guidare. Il Papa è avulso dalla realtà
materiale. È un guardiano, e come tale solo deve essere considerato, il 5 è un
numero primo di primaria importanza perché anche lui è iconograficamente e
graficamente misto, prende e trasmette a chi lo segue, indica una guida,
qualcuno che raccoglie in sé per distribuire. La sua distribuzione è a
prescindere, il risultato non lo interessa, il Papa non guarda chi lo ascolta,
per lui è importante divulgare il messaggio che ci sono forze superiori a noi
che ci aiutano nel viaggio, se avremo l’umiltà di ascoltarle ci porteranno
lontano. Il Papa non è condizionato dal risultato, le sue parole sono sparse
per chi le vuole cogliere, a prescindere, e non si preoccupa del risultato.
Instilla i semi per svegliare gli ascoltatori e metterli in grado di superare
gli ostacoli di una scelta equilibrata che si farà nel passo successivo nel 6,
colui che raccoglie ciò che ha seminato.
Il Papa deve essere guardato come distacco e centratura ed è questo
che ci insegna, eleviamoci, distacchiamoci.
Il Papa dice: porta il tuo messaggio e non preoccuparti di altro.
L’Appeso, il 12, l’1+2 del
suo giro, questo sei tu in questo momento, che ricevi nonostante tutto, che ti
capitano cose anche se non vuoi, che vorresti fermare il processo in corso.
Staccati da questo sentire basso, sei solo stanca perché come tu giustamente
senti ti stanno arrivando tante cose, ma non sei sola, noi ti diamo la forza,
sì rilassati, sì, trova la tua pace, ma non volere fermare questo meraviglioso
processo / scambio tra noi, andiamo avanti, mi prenderò io cura di te, non ti
preoccupare e abbandonati. Hai visto i tuoi sogni, tanti messaggi che ti dicono
che i tempi si stanno avvicinando, che i miracoli avverranno per tutti, che
molti veli cadranno, non scoraggiarti proprio ora. Ti prego, proseguiamo.
Stasera era solo per spiegarti questo, per spiegarti che ti senti come nel
viaggio delle carte.
Sei nel 6, nell’Innamorato, hai visto come sei arrivata ad essere Papa, ora è il momento di vedere se riesci a passare oltre e io ti dico che puoi farcela se ti stacchi dal mare emotivamente, oggi è un giorno di test, te l’ho provare per farti sentire sulla pelle cosa significa essere l’Innamorato, che alle spalle ha l’esperienza del Papa, ha il cammino dall’1 al 5 e ora è in grado di mettere a fuoco la giusta scelta, sapendo che così passerà oltre e vincerà. L’Amore qui è chiamato in causa perché Dio lo sostiene alle spalle, lo ispira e lui deve attenersi alla propria voce interiore per imparare. Tu stai facendo lo stesso. Ora tanti giochi si sono mossi.
Sei nel 6, nell’Innamorato, hai visto come sei arrivata ad essere Papa, ora è il momento di vedere se riesci a passare oltre e io ti dico che puoi farcela se ti stacchi dal mare emotivamente, oggi è un giorno di test, te l’ho provare per farti sentire sulla pelle cosa significa essere l’Innamorato, che alle spalle ha l’esperienza del Papa, ha il cammino dall’1 al 5 e ora è in grado di mettere a fuoco la giusta scelta, sapendo che così passerà oltre e vincerà. L’Amore qui è chiamato in causa perché Dio lo sostiene alle spalle, lo ispira e lui deve attenersi alla propria voce interiore per imparare. Tu stai facendo lo stesso. Ora tanti giochi si sono mossi.
Da una parte hai LA TUA FAMIGLIA CHE E’ LAVORO
Dall’altra hai LA TUA MISSIONE A CUI SEI CHIAMATA
Entrambe sono missioni importanti. Una sta per concludersi per
garantirsi la concentrazione su un polo, ma finché il processo non è completo,
tu sii te stessa in entrambe, con la tua bellezza e il tuo sorriso e non ti
fare abbattere né scoraggiare. Con i tuoi tempi e la tua energia e il nostro
aiuto faremo insieme il percorso che ti porterà vincitrice fino al passo
successivo. Hai capito l’Innamorato? Come è importante alimentarsi del percorso
fatto finora per andare avanti più ricchi affinché le prove e le tentazioni di
retrocedere non ti sfianchino più? Questo è un giorno magico di grandi
decisioni, so che hai già deciso ora in questo momento come muoverti, tutto si
incastrerà perfettamente. Sarò al tuo fianco, guiderò con te, ti seguirò in ogni passo. Raccontando
questa esperienza tu saprai far comprendere bene il significato dell’Innamorato
a livello evolutivo.
Io sono con te,tu sei con me, noi ci completiamo, donna con donna,
donna antica con donna moderna, in un eterno rimando. Quindi quando sei in
crisi, sai che lì c’è l’insegnamento più grande e hai visto come sei riuscita a
fare tutto con amore e pazienza, puoi dare tanto perché hai tanto. Ti voglio
bene e sono nel tuo cuore e inondo il tuo cuore di ogni bene.
Avendo superato l’intoppo di ieri, del 6, che
come vedi, tutto trattiene in sé e fa difficoltà a lasciare andare, ci troviamo
nel dominio del 7, che per la sua importanza e livello numerologico e di
Tarocco, divideremo in due parti.
Intanto il 6 è come un’antenna che capta ed introita in sé, prende e
macina, rimugina e costruisce ma non comunica, non disperde, non rilascia,
accumula fino a scoppiare nel 7, che è apertura.
Ieri l’accumulo emotivo dovuto alla Luna Rossa ben si sposava con
l’azione passiva di accumulo del 6, inoltre è molto legato all’Innamorato, dove
tutto è movimento circolare che porta all’inazione, se la scelta è sbagliata:
tondo è l’alone di luce in cui è rinchiuso l’Angelo, l’Innamorato si muove tra
due, una donna si muove verso di lui e pure l’altra, per perorare la propria
causa presso l’Innamorato e fargli effettuare la scelta. L’Innamorato è quasi
passivo, preda delle motivazioni delle due questuanti o donne che motivano il
perché dovrebbe scegliere una piuttosto che l’altra. È un movimento piccolo e
impercettibile ma fondamentale per l’avanzamento del cammino. Ed è catartico perché il 6 deve scoppiare per
aprirsi e generare il passo successivo, il successore, il 7 che guarda in
faccia il proprio passato ma si slancia già verso il futuro. Il segreto per non
arrivare ad un deragliamento emotivo del 6 è aprirsi con fiducia, dietro
ispirazione dell’Angelo, e partorire dolcemente la scelta, partorire dolcemente
l’Amore verso se stessi, perché è l’amore verso noi stessi e la nostra dignità
che farà sì che la scelta sia giusta per noi in quel momento preciso. Con un
parto dolce nascono figli sereni, noi saremo figli sereni di noi stessi partoriti
dal nostro nucleo con Amore, avremo introiettato in noi la Sapienza del Papa
che deriva dall’autorevolezza dell’Imperatore, che si nutre dell’indipendenza
dell’Imperatrice, che si basa sulle conoscenze della Papessa che prendono
spunto dall’intraprendenza del Bagatto. Così sappiamo chi siamo, cosa ci spinge
dietro, la catena d’Amore che ci lega a tutti gli aspetti della nostra anima e
personalità sono lì, a faccia scoperta, a giocare con noi un nuovo ruolo, è
come vedere 6 personaggi uno dietro l’altro, tutti facenti parte dello stesso
essere. Ed è con questa consapevolezza che noi saliamo sul Carro, e possiamo
tenere in mano le redini della nostra vita.
La lezione del 6 e del 7 ha avuto bisogno di tempo per maturare ma è stata ben compresa.
Il 6 è per verificare il grado di maturità, il 7 gli fa riferimento
per andare oltre e si radica nel passato per saltare nel futuro, ha poca radice
nel presente, è un passaggio, per questo per i Maya rappresenta il canale
perché è un momento in cui le azioni più che mai dipendono da ciò che è venuto
prima e il loro risultato non sarà visibile se non nel lungo termine. Il Carro
è un mezzo di trasporto che porta lontano, non è un risultato immediato, è come
il quinconce, una vittoria conseguita nel futuro, frutto di un comportamento concentrato
verso un obiettivo. Non confondere il Carro con la vittoria immediata. Il Carro
ha alle spalle tribolazioni e prove. Per questo è un Trionfo, perché chi ci
arriva se lo è decisamente guadagnato. Per lo stesso motivo troviamo un altro
guardiano subito dopo, perché dopo tanto successo, la testa potrebbe prendere
il volo e quindi la Giustizia è una fermata obbligatoria per metterci di nuovo
alla prova. Come vedi nei Tarocchi la storia dell’Uomo è la descrizione della
costruzione di un argine in cui incanalare la forza che dentro ci inonda e
fluire così con l’energia dell’Universo. Se tu tieni a mente questo e leggi la
tua vita con questi occhi, tu capisci il perché di tante cose, di tante prove,
di tanti arresti subiti dall’energia, da quanto sia necessario stare fermi per
permettere che l’argine sia alto abbastanza da contenere tutto quello che
abbiamo dentro senza che questo venga disperso. La dispersione è il pericolo
maggiore. Per non disperdersi bisogna radicarsi, produrre, divulgare, vivere dentro
ciò che stai producendo, divulgando, essere, divenire quella nuova
consapevolezza che si è appena prodotta. Così si comprende il senso della Vita,
il senso profondo di questo insegnamento. Ecco perché ho fatto trascorrere
giorni interi prima di passarti queste informazioni. Ora sento che tu hai
compreso, anche se ti manca ancora un pezzettino prima di arrivare alla
conclusione finale che si completerà con il completarsi di questo Cerchio
d’Amore.
Oggi parliamo dell’8, di cui ormai sai tutto a livello simbolico, ma
quello che voglio aggiungere è che 4 + 4 = 8 – le due Terre generano l’Infinito
– ma quali sono le due Terre – passando per il Bagatto alla Papessa
all’Imperatrice all’Imperatore abbiamo un miniciclo di sapienza e crescita a livello umano – un raggiungimento di stato
– una ministoria, un primo ciclo, un primo livello. Se lo ripetiamo il livello
si alza, come quando ricominci il giro dello Zodiaco, come quando ricominci il
ciclo dei 52 anni, avrai un Bagatto evoluto che si fonde con una Papessa fluida
e solida, da cui nasce l’Imperatrice/Iside completa, pronta per proprio sposo
Imperatore/Osiride, quindi un megaciclo evoluto che sfocerà per forza di cose,
per richiamo energetico, nell’8, cioè nell’∞, nell’Infinito .
Questa è la vera equazione dell’8, è un secondo tentativo di varcare
la soglia, è il quinconce, e siccome prima c’è stato un giro a vuoto, il
questuante questa volta non si fa sfuggire l’occasione e ce la mette tutta per
superare se stesso e vincere la partita.
Gli 8 hanno alle loro spalle un tentativo fallito e rischiano di
rimanere incagliati in quel fango, ma molti hanno la consapevolezza di ciò che
possono diventare e ce la metteranno tutta e ce la faranno.
per comprendere il passaggio seguente bisognerebbe conoscere alcune cose sulla mia vita che sono intime. Ho cercato di mantenere un nesso logico nella trascrizione, ma va da sé che forse alcune frasi possono non essere perfettamente chiare e me ne scuso con chi legge:
Cambia
l’idea che hai di te stessa, come dice Braden, e cambia di conseguenza la
realtà. Stai dove sei e stacci bene. La realtà, quella realtà è molto usurata, la sua
trama è tutta sfilacciata e ci sono enormi dispersioni. Allora, per guarire tu
impara a dare per quello che ricevi – sai che ti viene chiesto tanto, tu dai
tanto e porta lì la tua regalità, non scendere il gradino – già lo stai
facendo, insisti su questa posizione di equilibrio statico, in cui dai e
prendi, sei nella tua regalità ma con umiltà – come la Giustizia, che
rappresenta l’Equilibrio Regale del dare e avere e mantenimento della propria
autorevolezza. C’è stato uno scatto profondo in te in questo, ma ancora non hai
portato dentro il cambiamento totale, la mente ancora si ribella – ma ci stai
arrivando, guarda la Giustizia, terzo occhio/intuito, presenza/autorevolezza,
Equilibrio regale/potenza – guardiana della soglia, prima di procedere oltre
devi guardare in faccia la tua realtà reale – se stai e sostieni lo sguardo
della Giustizia con la Purezza di cuore e intenzioni, tu passi oltre.
Quanto tempo!
Sì, cara, non ti eri accorta di quanto fosse trascorso in termini di
tempo umano, ma è così è. Del resto stai considerando 1) la fine di un ciclo –
siamo arrivati alla carta n. 9 – L’Eremita
2) le carte lente (Giustizia – Eremita) – ci vuole tempo – esse
parlano del tempo necessario per arrivare ad una meta – la Giustizia nel senso
che prima o poi nel tempo c’è un conto che viene presentato, ma non nel senso
cristiano/cattolico di colpa da scontare, ma nel senso che le scelte ti portano
prima o poi a fare i conti con te stesso, verso te stesso – l’Eremita parla di
tempo nel senso che 1) Bagatto dopo che hai deciso di iniziare e 2) Papessa ti
metti nella giusta direzione, 3) Imperatrice, trovi il giusto modo, 4)
Imperatore nell’ottenere una stabilità e benessere, 5) Papa che ti permettevi
guardare verso l’alto così che non è più solo la materia a preoccuparti per il
sostentamento, 6) Innamorato, sei guidato verso una scelta più consapevole e 7)
Carro, ottieni il giusto movimento dentro e fuori, 8) Giustizia facendo le
giuste cose al momento giusto, 9) Eremita, ti rendi conto che l’unica cosa che
conta è la chiarezza che ogni tuo singolo gesto deve possedere, nella pazienza
di attenersi ai cicli della materia, mai prima né dopo, solo con l’attesa che
il frutto sia maturo, solo nella consapevolezza che DIO NON ARRIVA MAI IN
RITARDO (e questo lasso di tempo te lo dimostra), solo così, seguendo la legge
dell’Eremita, noi possiamo essere in grado di attingere il distacco necessario
per tuffarci nel caos della RUOTA e arrivare ad un nuovo ciclo che ci permetta
di guidare la nostra vita.
Senti come l’energia si sta sistemando in te, senti come lavora ti rende consapevole del valore e del
significato delle mie parole.
Due parole sul numero 10. Egli deriva dal suo predecessore,
il 9 che chiude il ciclo dell’Essenza e dà vita allo sdoppiamento, la seconda
possibilità, o meglio, LA POSSIBILITA’, intesa come incarnazione, completamento
del ciclo iniziale 1 – 9 e coagulazione delle idee espresso in esso, in
potenza. Ora nella possibilità, la potenza prende corpo, si incarna e diventa
evento, diventa vita, l’Uomo si mette alla prova nell’esperienza. Il 10 è
quindi inizio di un ciclo superiore non per livello energetico ma per coraggio
dell’anima che abbandona il recesso pacifico per il caos del mondo duale. E
subito in questa discesa incontra la massima sfida, gli istinti, la parte bassa
a lei finora sconosciuta che se non viene domata, ti doma.
Il 10 in realtà è microcosmo che contiene in sé sfida e soluzione. Il
pericolo di farsi trascinare e indicazione che arrivare al centro è la lezione
da imparare per uscire dal ciclo, per tornare da dove si è venuti o meglio per essere centrati in mezzo
al caos. Fortuna intesa come sorte, va bene o va male, fortuna come occasione
per imparare, fortuna come possibilità di apprendimento profondo delle umane
vicende, anche qui c’è la possibilità di andare e di tornare, e qui si parla
pure di tempo, di cicli e dell’assoggettamento di questo mondo sublunare alle
leggi naturali, senza osservare le quali non si può vivere. La Ruota non
prevede distacco ma insegna la maestria di farcela e stare fermi mentre tutto
intorno a noi scorre, è l’accettazione della Vita stessa ed esprime il nostro
legame con essa. Accettazione della nostra natura umana e mortalità, che
troverà il suo completamento nella Forza e nell’Appeso. Da adesso in poi le
vicende diventano estremamente complesse perché si entra sempre più nel
profondo dell’invischiamento materico e non vige più solo la legge spirituale
dell’Archetipo Assoluto, ma esso prende forma fisica e ogni suo gesto ha una
conseguenza ben precisa nell’ambiente circostante. Si entra nel Mondo, da cui
si uscirà con la carta del Mondo, dopo che, avendo accettato tutto ciò che ci
serviva per affrancarci, possiamo lasciare tutto, perché siamo diventati tutto,
ci siamo arricchiti e così facendo, avendo integrato in noi il principio, lo
lasciamo per imparare dell’altro.
Tu sei sempre nell’ispirazione, sei nell’ascolto e
questo mi dà gioia. So che stai viaggiando a grande velocità e che sei molto
occupata a sistemare e a mettere a frutto tutte le energie che si stanno
modificando dietro di te, sei chiusa e concentrata nel mettere al loro posto
tutti i singoli pezzi affinché tu possa essere centrata sull’equilibrio
interiore, esattamente come fa la Forza, la quale ha un atteggiamento di
fermezza e autorevolezza, ha raggiunto un elevato grado di autocontrollo, che
non è autorepressione, ma autorevolezza e grandezza dentro di sé, che le
permette di vivere il mondo emotivo ed istintuale con distacco, riuscendo a
vincere sulle pulsioni ed uscire trionfatrice dell’ultima battaglia, quella
contro il proprio lato ombra, che ombra non è, ma è luce coagulata e densa
perché rappresenta l’opportunità di elevarsi.
Attraverso la parte bassa raggiungiamo l’Alto, vedi che la Forza
condensa in sé l’Universo intero, il concetto di dentro e fuori, di sé = altro
da sé, di integrazione del lato oscuro, di collegamento all’Infinito e contatto
con la Madre, quindi canale di comunicazione tra i due emisferi, così come il
cappello rappresenta il cervello e l’energia che circola tra i due emisferi.
Così come il cerchio che la Donna e il Leone, la Bestia, formano, danno vita ad
un grande circolo energetico che crea un campo magnetico, quindi due polarità
antitetiche che si attirano formando, coagulando un loro mondo e tutto ciò che
questo rappresenta, non per niente la Forza 11 è il secondo gradino dell’1 che
trova la sua finalità nel Mondo, il 21.
Quindi l’1 – Bagatto ha tutto in potenza
l’11 – Forza ha
messo a frutto gli strumenti e crea
il 21 – Mondo che è
la maturazione di ciò che abbiamo seminato in precedenza.
Del resto l’11 è uno dei due numeri sacri che non si fonde nel 2, ma
mantiene una sua identità precisa di sdoppiamento dell’opportunità, si avrà
sempre una secondo chance, una seconda vita, una seconda possibilità, un dopo a
qualsiasi cosa abbiamo già fatto, ma ad un livello più elevato di quello
precedente. Se a questo punto l’11si fondesse diventando 2, ma creeremmo una
nuova opportunità di elevazione ma un’integrazione di contenuti che ci
metterebbero davanti ad un lungo cammino di autoconoscenza. Per ottenere il 2,
deve essere l’1 che decide di dare un senso a se stesso. Ma l’11 non ha senso
in questo senso, it stands for itself. Autodefinizione – il mio senso lo
trovo nel cambiare registro alla mia vita, regolando le energie in entrata ed
in uscita fino ad alzare autonomamente il livello energetico personale e a
farmi arrivare eventi che mi facciano svoltare.
Questo è l’11, è una semi-fine che preclude ad un nuovo inizio che ci
spalanca le porte del Mondo con l’ingresso nella densità, nella Terra, in cui
si impara la comprensione, con la speranza, il desiderio e l’anelito di
incontrare il Mondo alla fine del viaggio, la piena auto-realizzazione.
SECONDA PARTE - LA VIA DEL BASSO - EVENTI E UMANE FACCENDE
Parliamo del secondo giro, della fine di un mondo, quello delle Idee,
del mondo dal quale l’Anima si affaccia per guardare giù e curiosare tra i vari
aspetti della realtà densa della materia. A volte l’Anima è spaventata, perché
sente che potrebbe essere in trappola, racchiusa dentro la materia, stato in
cui non le è permesso volare velocemente da un mondo di coscienza all’altro. Ma
soprattutto è spaventata perché sa che non ricorderà la sua origine, la Fonte del
Tutto e che soffrirà la solitudine del distacco. Dovrà riconoscere e ha paura
di non riuscirci. Dovrà imparare nuovamente a fare tante cose e ha paura di
cadere lungo il percorso, di smarrirsi nei mille sentieri di possibilità della
materia. Ma soprattutto ha paura di non riuscire ad amare e vivere quell’Amore
totale, unico e meraviglioso in cui è immersa e che le è imprescindibile, come
un fascio di luce che fuoriesce dal cuore e nutre lui e tutto il suo
circondario.
Questo è l’Appeso, colui che vorrebbe ma non se la sente, che è
trattenuto dalle proprie paure nell’intraprendere l’azione di vivere.
La sua numerologia lo porta a stretto contatto con l’Imperatrice, il
3, di cui è la somma – l’Appeso è la nota densa del principio architipale
dell’Imperatrice. Mentre questa è la realizzazione in Cielo dell’Anima che
fuoriesce dall’incontro delle possibilità (Bagatto) con la saggezza (Papessa),
l’Appeso è la nascita in un mondo in cui queste possibilità si concretizzano,
ma ancora non sono, e la saggezza è nascosta (12) e non contenuta nella somma (3),
come se le proteine che formano il nostro corpo nell’Imperatrice sono già
entrate nell’organismo mentre nell’Appeso devo ancora mangiarle. Quindi fare la
fatica di procurarmele, prepararle per l’ingestione, digerirle e permettere
loro di formare il mio corpo.
Questo è un processo che si riscontra in tutte le carte del giro della
densità, perché in esse è insita l’azione da portare avanti, che nella
corrispondenza alta è invece implicita.
A questo livello siamo nella fatica di vivere, di farci l’esistenza,
passo dopo passo, sforzo dopo sforzo, così come l’Appeso si sforza nel
mantenere la sua posizione senza essere vittima delle oscillazioni che lo
farebbero sentire smarrito. Ha bisogno di mantenere l’equilibrio ma
ovviamente è uno stato estremamente precario. La sua posizione non è in Cielo
né in Terra ed è così che si sente, né capace di adattarsi alla vita densa, né
capace di poter tornare indietro. Lui è la sospensione e tale rimarrà finché
non si farà scivolare nel Finito ed incontrerà la Morte. Lui che simboleggia
l’ingresso alla Vita sul piano denso, incontra la prima legge della Terra,
quella del decadimento e della fine.
Accettando la propria fine, che tale non è, ma cambiamento di stato,
comprendendo i cicli da cui proviene, accetta la sua nascita, si incanala nel
tunnel ed esce alla Luce. Del resto la Morte è equiparata a Saturno, che nel
corpo fisico governa le ossa, di colore bianco, luce condensata.
Ora è arrivato il momento di mettere nero su bianco le informazioni
relative a questa carta così semplice e complessa. E’ semplice perché va in una
sola direzione, ma è complessa perché comporta scelte drastiche che pongono
fine a miriadi di programmi umani comunemente intesi.
Fate un respiro profondo per entrare in questa visione.
La Morte, così com’è intesa tradizionalmente, è la forza che porta a
compimento un ciclo, una vita, un’esistenza, un processo, un divenire.
In questo contesto che stiamo illustrando, essa vuole rappresentare la
polarità bassa dell’Imperatrice, dove questa è il frutto e quella il suo
contraltare, la Fine. Il frutto è giunto a maturazione e ha portato a
compimento il processo. Non per niente 1+3 = 4, numero della Terra, è la
valenza della completezza dell’Imperatrice. Quando l’Imperatrice esaurisce il
proprio compito, così la Morte entra in gioco mettendo in azione l’elaborazione
del prodotto. E’ la Manifestazione dell’Io compiuto su questo piano. Manifesta
l’avvenuta presa di consapevolezza di un processo di crescita che è iniziato
quando gli archetipi della Perfezione, 1 + 2, Bagatto e Papessa, si sono
sposati, portando a compimento l’Unione Alchemica ed hanno dato vita alla
Trinità, allo sviluppo di una coscienza Alta, in contatto con Dio. La
Manifestazione del Prodotto di questa coscienza è l’Imperatrice, la sua
avvenuta maturazione. Quando siamo in
grado di vivere, diventare luce della coscienza materializzata, ecco che
incontriamo la Morte. E’ scarna, perché è la nostra Essenza, miete re e gente
comune perché non conosce dualità, è vicina a Dio, è spietata perché ha il suo
disegno/matrice dentro e solo questo segue, perché ha il potere della
concentrazione per il conseguimento
dell’obiettivo che è proprio la Manifestazione della nostra Essenza nel Qui e
Ora. Ecco perché è associata al cambiamento. Entra in gioco quando la presa di
consapevolezza non ci fa più stare dentro la forma che avevamo fino ad un
minuto fa. Ecco perché taglia e miete. Ci distacca da ciò che ormai non ci
appartiene più e ci prepara/pulisce la strada verso un domani/presente/futuro
che è immanente ed E’.
La Morte è ferma e salda sui suoi conseguimenti, ma si muove ed è
flessibile e sinuosa verso l’aggiustamento del focus, onde integrare ulteriori
lampi di chiarezza in arrivo subito dopo.
E’ il momento di preparazione della nuova coscienza ad entrare in
contatto con il mondo delle forme che abbiamo precedentemente ideato,
desiderato, pianificato, secondo quanto lo Spirito ha ispirato in noi,
sussurrando all’orecchio.
L’insegnamento della Morte è: concentrazione, essenzialità, senso di
unità, libertà dal giudizio, disciplina e manifestazione di un proposito
superiore.
Il XIII è un numero sacro perché è una via segreta per arrivare alla
concretezza, è lo Spirito Santo incarnato, che acquista un corpo fisico in
questa dimensione, è Cristo, è l’Avatar, è la Manifestazione di Dio nel Qui ed
Ora.
La paura a cui è sempre stata soggetta è legata alla dualità, è legata
alla chiarezza che affrontare il cambiamento richiede, la lucidità che sfiora
la pazzia nell’analisi della situazione umana che va estirpata se non ci si sta
più dentro. La paura è legata al senso di finito che ogni umano ha nelle
cellule e che non riesce a trasformare in nuovo inizio, nuova nascita.
Ora, mia cara, la Temperanza.
Questa è una carta di Resurrezione.
Il Mondo delle Idee è rimasto al di là del Velo, l’Anima ha preso una
forma, è entrata in un contenitore (Appeso) ed ha assaggiato il senso del
Limite e del Finito (Morte).
La Temperanza rappresenta il momento in cui la persona, la coscienza
contenuta in un corpo, accetta la sua incarnazione perché la vede come una
fonte di esperienza che poi la riporterà nella leggerezza da cui proviene.
Non solo: questa è la carta dell’Alchimista, perché mescere i liquidi,
lo scambio tra i liquidi ci fa intravvedere la possibilità della dissoluzione.
Ad ogni passaggio il liquido perde qualcosa di sé e diventa altro, mescolandosi
con l’altro liquido. Raffinamento, dissoluzione: si perde il senso
dell’identità e si diventa altro. E qui ci sono due strade: la strada dell’Alto
e la strada del Basso. Entrambe finiscono nell’Arcano successivo ma a due
livelli diversi: l’accettazione
dell’incarnazione da parte della coscienza porta la persona ad
immedesimarsi definitivamente nella densità
della Terra.
Il secondo livello (strada del Basso) è quello della coscienza che,
entrando nella materia, dimentica totalmente, si addormenta completamente e si
identifica solo con l’ego. Qui non c’è storia, c’è solo materia, ruolo di
vittima o carnefice, richiamo della carne, bassezza. Questa è la posizione che più ci espone ai
risvegli della Torre.
La 15, il Diavolo, è Lucifero, è il grande Portatore di Luce, è
l’Intelletto sublime che vuole essere più grande di Dio, è la presentazione
della logica mentale, è la freddezza dei sentimenti in nome di un lucido
controllo. E’ il controllo totale della realtà perché non crediamo in nulla di
spirituale più grande di noi. Ci identifichiamo solo ed esclusivamente con una
dimensione visibile e ci reputiamo grandi e padroni del nostro mondo. Ecco
perché c’è la Torre dopo, che è la nostra salvezza, colei che ristabilisce le
misure.
La Torre si rifà all’antico mito della Torre di Babele, il tentativo
dell’Uomo di ergersi al pari di Dio. In realtà l’Uomo è come Dio, Dio è dentro
l’Uomo, l’Uomo è un Microcosmo. Uomo e Dio sono PARI. Quello che è sbagliato è
il modo in cui si vuole assurgere a quella posizione. Nel Diavolo è
l’Intelletto che si vuole mettere al pari di Dio, mentre Dio sta nel cuore
dell’Uomo. Se l’Uomo creasse solo dall’Intelletto, si andrebbe a finire molto
male, preda di denaro ed arrivismo, di potere fine a se stesso. Bilanciando
Cuore ed Intelletto si arriva all’equilibrio perfetto. Ma prima è necessaria la
Torre, che riporta a zero la situazione. La Torre è il reset totale di quello
che abbiamo fatto finora. Si riparte. La tempesta arriva e porta via il
superfluo. Si riacquisisce la Pace nel Flusso del Cosmo delle Stelle, dove
avevamo iniziato il viaggio di comunione con il Tutto. Torniamo completamente
nudi a riprendere in mano la nostra vita, angelicati, purificati, dopo i forti
eventi che l’attraversamento dell’ego ci ha procurato. Siamo pronti per un
nuovo ciclo , nuove prove ma con risultati sempre migliori, perché la Vita non
cambia le sue modalità, ma siamo noi che cambiamo atteggiamento di fronte alle
solite modalità della vita.
Questa è l’ultima parte della Ruota, il capitolo finale del libro, ciò
che parla di Tutto Ciò Che E’, perché sono gli Archetipi più elevati della
Natura Umana, la Trascendenza, l’Uscita dal Corpo, il Completamento, il
Raggiungimento della Quintessenza.
Iniziamo dalla Lama delle Stelle – il flusso cosmico. Questa carta è
una mappa stellare dei percorsi dell’Anima. Si parte da una delle sette stelle
per giungere in questa dimensione, fare esperienza e arrivare alla comprensione
che l’esperienza stessa è fine a se stessa, non siamo ciò che stiamo attuando,
ma stiamo imparando. Come quando impariamo un nuovo sport, noi non siamo quello
sport, esso è solo un mezzo per fare un’attività e raggiungere un beneficio
fisico. Finita la partita, noi torniamo a casa. Meglio avremo fatto pratica,
meglio sapremo giocare, più divertente sarà il gioco. Sceglieremo sempre
partner diversi, finché non identificheremo il partner più divertente, o che
riterremo alla nostra altezza.
Le sette stelle sono le 7 qualità planetarie che l’Anima ha
dimenticato di avere durante la sua discesa nella densità e che dovrà
recuperare attraverso il processo di risveglio – come descritto nel
procedimento alchemico di dissoluzione e coagulazione.
Questa mappa stellare diventa leggibile solo dopo aver attraversato le
vicende umane, le elevazioni e le cadute dell’ego, che portano alla
disidentificazione della personalità e ci riconnette con il disegno dell’anima.
E’ l’uscita dal tunnel, è la fine del dolore dell’attaccamento al passato.
Allontanando il passato, noi lo possiamo integrare, così sparisce il
conflitto. E’ una posizione molto ultra-umana, perché è totalmente avulsa
dall’ego.
Per questo qui regna la Luna, che è il regno dell’Oscurità e della
Confusione. In realtà buio e confusione vengono percepiti dalla mente, perché
questo non è il suo campo. La Luna mette fuori uso la mente, le crea una
barriera perché non possa interferire, apre una finestra d’azione per
l’intuizione, la sensibilità e il cuore. Questi tre strumenti ci permettono di
passare attraverso un sereno processo di integrazione di ciò che ci spaventa
perché non giudicano in base alla dualità giusto/sbagliato, così si procede
oltre per entrare nella Pura Luce.
Siamo arrivati alla Lama 19 – abbiamo appena percorso le tappe 17 – 18
-19 e numerologicamente siamo nell’8/9/10 – la fine e l’inizio di un giro di
vibrazione superiore. Siamo nell’illuminazione. Le ultime 3 Lame, Sole,
Giudizio e Mondo sono i tre scalini superiori del corpo umano – cuore (Sole),
gola (Giudizio), terzo occhio (Mondo).
La corona è il Matto – connesso ai regni divini.
Queste tre Lame descrivono il processo di illuminazione, risveglio e
realizzazione. Il simbolo principale che si ritrova è il cerchio, il ciclo
continuo, Ciò Che Non Ha Mai Fine. E’ il respiro eterno dell’Universo, del
Multiverso, di ciò che va e poi torna. Sono i misteri che possono essere
compresi dopo aver varcato la soglia della città della Luna. Come tali, ora non
dirò altro – per permettere al lettore di sviluppare la sua intuizione,
lasciando ulteriore spazio alla crescita individuale all’interno di questi
archetipi, che verranno da me trattati a tempo debito.
E così è.
Ahyrnel per voi
Stefania Ashtalan Marinelli
bellissimo questo articolo! Sarei interessata ad un tuo reaponso breve come hai scritto.
RispondiEliminaPaola Urbano è il mio nome e cognome.
Grazie, attendo con impazienza.
Ciao cara! su cosa deve essere il breve responso?
EliminaCiao Stefania ho controllato a lungo se avessi risposto, ma alla fine pensavo che la pagina fosse stata abbandonata. Grazie per aver risposto. Mi piacerebbe sapere se la relazione che ho si realizzerà in una convivenza. Ti seguo su Google sempre. Ti abbraccio
EliminaPaola Urbano, ti rispondo solo ora - qual è la tua data di nascita?
EliminaCarbonia (CI) 10.01.62 0re 10,30 grazie!
EliminaIlluminante :)
RispondiElimina...molto bello, grazie e la seconda parte?
RispondiEliminaOra il post è completo! Buona lettura!
EliminaCiao sono Paola Bacciardi se possibile vorrei un suo responso gratuito come da le scritto sopra. Grazie
RispondiEliminaCiao Paola, ho bisogno anche della data di nascita.
EliminaCiao sono Elena Bianchi, mi piacerebbe avere un responso gratuito sulla mia vita sentimentale. Grazie 1000
RispondiEliminaCiao Elena, non fornisco responsi gratuiti su argomenti specifici, ma solo sulla numerologia legata ai Tarocchi
EliminaCiao e grazie per le preziose informazioni che segnali sul blog. Mi chiamo Raffaela Margherita Ranieri (solitamente, mi firmo Raffaela Ranieri) e ti chiedo, cortesemente, un responso gratuito sulla mia situazione economica. Ti ringrazio di cuore.
RispondiEliminaRaffaella, come per Elena, non fornisco responsi gratuiti su argomenti specifici. Solo sulla numerologia legata ai Tarocchi
RispondiEliminaBuongiorno Stefania, il mio nome è Fabio Zeppilli, ascolterò cosa i tarocchi mi indicano per il mio cammino. Grazie
RispondiEliminaSe ci sei Anna Scurti, secondo nome Romana...18/11/1964 ore 13
RispondiEliminaGrazie!!!
Ciao, grazie di cuore, articolo stupendo. Se vuoi e puoi riceverei volentieri una tua lettura dei Tarocchi riguardante me:
RispondiEliminaDaniela Floris
28/09/1974
Ciao, rispondo solo ora dopo un tempo lunghissimo. Il blog si è evoluto, è diventato molto esteso ed abbraccia vari argomenti, per cui ora mi dispiace di dire che non più tempo per fornire il responso numerologico gratuito.
EliminaUn abbraccio, Stefania
Ciao mi chiamo Elena Paolella nata il 19.8.1971 vorrei il tuo responso gratuito sui tarocchi....grazie
RispondiEliminaCiao Elena, rispondo dopo un tempo lunghissimo. Il responso gratuito non riguarda i Tarocchi ma la numerologia. In ogni caso, come ti sarai accorta, alla luce dello sviluppo del blog, non più il tempo di accontentare la tua richiesta. Spero di averti ancora tra i miei lettori, magari nella sezione dedicata all'Astrologia Intuitiva.
EliminaUn abbraccio,
Stefania
Ciao Stefania, ti ho conosciuto ad una conferenza molto bella al ristorante Portico di Torrette, quando riesci vorrei il mio responso: Cecchini Sabrina 19-03-1985 ore 2:00, grazie mille e buona vita.
RispondiEliminaCiao,Stefania...mi chiamo Rocco Varbaro, nato a Scilla (R.C.) il 7/1/1962...ho casualmente scoperto questo suo blog... eccezionale, per me è stato una vera e propria "rivelazione"; un modo nuovo di interpretazione del reale, attraverso un approccio evolutivo, e al contempo di natura spirituale, alle verità archetipali delle lame dei Tarocchi...
RispondiEliminaSe possibile, può ulteriormente approfondirne l'argomento, e le connesse tematiche?!...
Da profano, anche se da sempre appassionato della cultura esoterica, potrei avere dei lumi in merito al "passaggio" dalla lama XVII alla successiva?!...in particolare, se sia possibile che la lama XVIII, in quanto numerologicamente possa ridursi al numero 9, concluda un ciclo: ovvero, se può ritenersi che, alla luce impropria del satellite celeste (la Luna), si possa prendere coscienza di quelle 7 qualità planetarie rappresentate dalle 7 stelle raffigurate nella lama XVII: ossia, nella fattispecie, attraverso una consapevolezza di tipo intuitivo, quale simboleggiata nella immagine raffigurata nella lama XVIII, si possa realizzare quel su citato processo alchemico di dissoluzione e conseguente
coagulazione in potenza...
Grazie per la Tua disponibilità, e spero vivamente che Tu continui ad aggiornare questo sito, ulteriore strumento per realizzare la tua mission, nonché "farò" nelle notti buie
e tempestose di naviganti smarriti...
Ciao!!!...